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INIZIATIVE

STRATEGIE DI PREVENZIONE E PROMOZIONE DEL BENESSERE. UN ESEMPIO DA IMITARE

Benché non sia semplice definire la salute mentale, possiamo dire che è sia assenza di malattie, sia presenza di una sensazione soggettiva di benessere. Benché i dati statistici siano non sempre pienamente condivisibili, sappiamo che i fattori di rischio per la salute mentale sono in aumento.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità segnala da alcuni anni che sono in aumento le malattie mentali: si stima che circa 340 milioni di persone sono affette da depressione, 45 milioni da Schizofrenia, 100 milioni da ritardo mentale e 80 milioni da demenza. La depressione presto sarà la terza patologia del mondo, ma le problematiche oggi più diffuse e in rapido aumento sono i disturbi alimentari, problemi d'ansia e attacchi di panico.
L'ultima emergenza è la malinconia, così come sono in aumento le condizioni che provocano una situazione di sofferenza, i "tumori dell'anima", con una perdita di anni in condizioni di benessere, con un peggioramento della qualità della vita, i cui fattori non sono sempre ben riconoscibili.
Alle malattie e ai problemi si uniscono certe condizioni di disagio psicosociale (povertà, violenza, stress…) comunque fonte di sofferenza.
Si tratta quindi di tutta una fetta di popolazione che si trova a rischio di perdere i propri diritti alla salute mentale, che ha bisogno di sostegno e di condizioni specifiche di aiuto, di servizi accessibili, di essere immersa in una rete di scambio che generi risorse materiali e/o relazionali.
La tentazione può essere quella di fuggire di fronte alla natura e alle dimensioni del problema, negando la complessità, banalizzando la sofferenza.
Non è affatto semplice prevenire qualcosa le cui cause non sono del tutto note, oppure alquanto complesse proprio perchè derivano da più fattori.
Ad esempio, un'alimentazione povera di grassi previene solo in parte le malattie cardiovascolari perché le cause sono multifattoriali, ma sicuramente seguire una corretta alimentazione fa parte di ciò che è in nostro potere fare per curarci della nostra salute.

Che fare allora per prevenire?
Nell'ambito della Psicologia della Salute, tra gli interventi di prevenzione primaria troviamo che un ruolo cruciale è dato dall'informazione, anche se non è sufficiente per risolvere un problema così ampio e complesso. "Se lo conosci non ti uccide" potrebbe essere il nostro motto. Sapere cosa si può fare, infatti, è il primo passo per stare bene; il come mettere in pratica ciò che si sa, è un altro problema ancora, di cui parleremo prossimamente.
Dal punto di vista dell'informazione è indiscusso il ruolo di giornali, riviste specializzate, siti internet, forum di discussione, mailing-list, newsgroup, newsletter, associazioni di volontariato e non.
Un esempio tra tanti è proprio il giornalino di Novellara, Il Portico. Avete mai pensato all'importanza di un giornalino che si occupa delle più svariate notizie, dallo sport, alla politica, alla salute, alla scuola, alle vacanze, ai diritti-doveri dei cittadini, alla vita quotidiana? Poche realtà di paese o di città vantano un bene così importante e così ben strutturato!
Per la cronaca, Il Portico è nato nell'anno 1972 ma solo nel 1982 ha fatto il salto di qualità su carta stampata. Dalle 4 facciate bimestrali è passato a circa 28-30 pagine mensili di oggi seguendo le sollecitazioni delle persone e distribuisce circa 5000 copie al mese. Le rubriche più commentate e più discusse riguardano le interviste, le foto, la salute, la bellezza, le opere pubbliche, le scelte comunali, le aziende e i personaggi della zona, ecc.


Tra le caratteristiche di questo giornalino a favore della prevenzione citiamo che:

  • non discrimina nessuno
  • rispetta la libertà di opinione e non da' giudizi
  • si rivolge a tutti i novellaresi
  • tutti possono utilizzare questo mezzo per comunicare alla comunità fatti di una certa importanza
  • aggiorna sui fatti d'attualità
  • contrasta l'analfabetismo di ritorno e la diminuzione della lettura nel nostro paese tra gli adulti (vedi a questo proposito l'articolo sulla biblioterapia, già pubblicato)
  • è comodo, perché lo si trova tra la posta, al proprio domicilio
  • è interessante, come dimostrano i commenti, le dichiarazioni e le critiche
  • permette di sviluppare pensieri nuovi sul nostro vivere quotidiano, stimolando la ricerca di nuove soluzioni
  • fa sentire meno soli nel proprio problema (quante volte ho sentito dire, giornalino alla mano: "anch'io ho questo problema!" riferendosi a differenti rubriche)
  • ha sicuramente il limite di non risolvere i problemi, ma non ha nemmeno questo obiettivo; in compenso apre il dibattito anche su questioni scottanti

Tra gli interventi di prevenzione secondaria citiamo la psicoterapia, come ricerca di un benessere migliore, una volta risolti disagi e problematiche di difficile convivenza.
Si stima che in Italia circa 500 mila persone avrebbero bisogno di una psicoterapia, che non sempre possono permettersi. Il Servizio pubblico offre alcune soluzioni terapeutiche, ma le liste d'attesa sono molto lunghe e il servizio non risponde a tutte le richieste. Per tale ragione si stanno raccogliendo le firme per una petizione che permetta ai cittadini una psicoterapia convenzionata, analogamente a quanto avviene per altre prestazioni sanitarie che l'ASL non può interamente garantire nella sua complessità, così come già avviene in alcuni Paesi Europei. Il 12 giugno sono state consegnate 30.000 firme al Presidente del Senato, On. Pera. Vedremo che succederà!
Per approfondire l'argomento segui i link ai siti sottostanti.

Per una volta, cogliamo l'occasione per ringraziare il redattore, Paolo Paterlini, per l'interesse e l'impegno a favore della salute dei cittadini, nonché tutta la redazione, i collaboratori, i promotori e gli sponsor, che in modo più o meno visibile hanno reso questo servizio gratuito alla nostra comunità, andando ben oltre quanto fossero tenuti a fare, nell'interesse di tutti.

Dott.ssa Barbara Rossi, psicologa e psicoterapeuta
Dott. Gianni Lanari, psicologo e psicoterapeuta

 

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